Usa presidente TrumpTrump conferma il suo no agli accordi sul clima di Parigi.

Nulla è cambiato al G20  di Buenos Aires in Argentina , dove le nazioni più industrializzate si sono incontrate per il vertice annuale che oltre a discutere su aspetti  economico commerciali chiedeva un vincolo di rispetto per gli accordi di Parigi sul clima .  Gli USA , con Trump  in prima fila , rinunciano al rispetto di tali accordi  . Trump  ha detto di non credere al riscaldamento globale , non crede all’evidenza e agli studi  da centinaia di scienziati sicuramente non  di parte.

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Fortunatamente tutti gli altri leader confermano l’impegno almeno ad essere presenti al summit Cop24 sul clima a Katovice in Polonia che inizia il 2 dicembre e che dovrebbe sancire il rispetto degli accordi di Parigi e dichiarare guerra al riscaldamento globale con la rinuncia alle energie fossili.  Il tempo stringe e il limite dei 2 gradi in più sembra sempre più vicino e difficile da evitare .

Gli Usa con queste scelte cercano di imporre la loro supremazia planetaria  be sapendo che si è una superpotenza solo se si produce  tanto e più di altri ( vedi Cina ) ,  se si controllano le fonti energetiche e che il dollaro continui ad essere moneta internazionale proprio per pagare  il petrolio . Ricordiamoci che il banco vince sempre e finchè il banco è in mano Usa , …… E’ ovvio che le fonti rinnovabili , che tutti possono usare e trovare facilmente ( sole, vento , acqua, …. )  darebbero un serio colpo alla supremazia del dollaro e agli ideali di super potenza degli Usa.

La Cina del resto fa paura e controllare le fonti energetiche è uno dei pochi mezzi per tenere a bada le smanie di grandezza del paese orientale.

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Ma questo significa dare un grave colpo al nostro pianeta con il clima fuori controllo e quindi costi enormi a livello economico ed umano spaventosi anche per gli Usa .

L’Europa sembra più attenta in questo momento a queste problematiche che comunque da sola non può affrontare . Pensate che gli accordi di Parigi , stabiliti solo tre anni fa , anche se rispettati non riuscirebbero ad invertire la rotta sul disastro climatico , e quindi c’è bisogno adesso  di azioni ancora più incisive e mirate . Il tempo non aspetta e ritardare le decisioni non fa che aggravarle ancor più.

Trump vorrà fare grande l’America , ma il costo potrebbe essere salato , molto salato , per tutti noi e il nostro futuro.   Il banco vince sempre , ma solo se  c’è un tavolo con dei giocatori intorno . Un giorno  il tavolo potrebbe bruciare e allora anche il banco avrà finito il suo gioco . Qualcuno dica a Trump  che nessuno dei giocatori stà bleffando che questa potrebbe essere l’ultima chiamata  prima che il tavolo salti e il gioco finisca. Essere una superpotenza , ma di cosa poi,……..se nulla potrà essere come prima .

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