Una domanda che molti ( specie i bambini ) chiedono : dopo aver trascorso l’estate nel Santuario dei Cetacei , le balenottere dove migrano in inverno ?
Il mare d’inverno come sappiamo offre uno spettacolo di melanconia e solitudine. Pur uscendo in barca non si vedono più le splendide code dei capodogli e i dorsi delle balenottere tra le onde del mare .
Scomparse le tartarughe , anche i tonni non si radunano più per “mangianze” di alici . Possiamo incontrare nei giorni di mare calmo giusto poche stenelle e qualche raro tursiope.
Molti si chiedono che fine ha fatto tutta la vita marina che in estate esplode nel nostro mare , un acquario a cielo aperto.
A questa domanda gli addetti al lavoro , ricercatori e biologi, fino a poco tempo fà non riuscivano a dare una risposta certa, precisa . Molte specie migrano verso sud. Ma dove esattamente ? Che rotta e tragitto ? E sopratutto dove migrano in inverno le balene ?
Le rotte delle balenottere
Fino a poco tempo le rotte della Balaenoptera Physalus cioè la nostra balenottera comune mediterranea ( chè è comunque tra le più grandi al mondo ) erano sconosciute ma uno studio recente ha svelato dove svernano e si cibano nei mesi freddi .
Infatti al fine di scoprire le rotte della migrazione delle Balenottere comuni del Mediterraneo, la Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare del MiATTM, nel quadro dell’implementazione nazionale dell’Accordo ACCOBAMS (www.accobams.org), ha commissionato e finanziato all’International Whaling Commission (IWC) il progetto “Telemetria satellitare applicata alla Balenottera comune in Mar Mediterraneo: integrazione per marcatura Balenottere nel periodo invernale-primaverile nello Stretto di Sicilia”.
Nel 2013 sono stati impiantati a tre esemplari sistemi di rilevamento satellitare ( negli anni dopo implementati su altri esemplari ) che hanno finalmente rilevato le rotte seguite . Oggi , dopo vari tracciamenti e ricerche approfondite , si è arrivati a circoscrivere un’area del canale di Sicilia , in prossimità di Lampedusa come punto di arrivo delle migrazioni di questi mammiferi .
L’area di Lampedusa , e la zona verso le coste tunisine , sembrano ideali per l’abbondanza di Krill di cui sono ghiotte le balenottere .
Questo studio ( unico nel Mediterraneo ) ha dimostrato a livello scientifico una connessione tra le Balenottere di Lampedusa e quelle che trascorrono l’estate nelle acque del Santuario Pelagos , certificando migrazioni stagionali molto estese e definite .
In poche parole il Santuario Pelagos è luogo fondamentale , legato per eccellenza alle migrazioni di questi cetacei come è del resto fondamentale l’area di Lampedusa per la loro sopravvivenza .
Zone migratorie da proteggere
Lo studio quindi ha messo in evidenza l’assoluta urgenza di creare zone di protezione per i cetacei lungo la loro rotta migratoria iniziando proprio dal canale di Sicilia, che purtroppo è zona trafficatissima per rotte commerciali e di pesca . Non a caso la balenottera comune è nelle liste dell ‘ IUCN ( liste rosse italiane ) come specie in pericolo .
Da più parti si è chiesto l’aumento di superfici marine protette in zone importanti per il passaggio o riproduzione di tante specie marine in rischio estinzione . Il Canale di Sicilia è zona importante anche per la sopravvivenza di squali , tartarughe marine, mante e purtroppo molto conteso da flotte di pescherecci di vari paesi che non sembrano inclini ad una pesca sostenibile . Ma se vogliamo salvare il Mediterraneo con le sue meravigliose creature questa è la direzione obbligata e il Santuario dei Cetacei come sola zona protetta non è assolutamente sufficiente a garantirne la sopravvivenza . Sono animali migratori e quindi devono essere difesi anche nelle loro zone meridionali e rotte come questo importante studio ha dimostrato.
Per saperne di più https://www.sanctuaire-pelagos.org/it/It/accueil-ita/65-italien/tutte-le-novita/443-rotta-balenottere-canale-sicilia-santuario-pelagos