E’ finita la stagione della caccia ….o la guerra ?
La stagione 2018-19 della caccia in Italia si stà finalmente concludendo e i numeri sono da guerra : 21 morti e 59 feriti di cui alcuni minorenni secondo l’Associazione vittime della Caccia .( Totale 80 incidenti per armi da fuoco )
I dati dicono che la situazione è migliorata rispetto al 2017-18 dove i morti furono 30 e i feriti 85 . Questi sono dati italiani , perché se guardiamo a livello europeo i numeri sono impietosi.
Dal 1 settembre al 31 gennaio 2019, sono complessivamente 5 i mesi di caccia : considerando che ogni cacciatore ha a disposizione 3 giorni a settimana , sono stati 110 i giorni disponibili e quindi quasi un incidente per giorno di caccia aperta .
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Per quanti riguarda gli animali siamo all’assurdo perché pur di sparare a qualsiasi cosa che si muova , abbiamo avuto purtroppo come tutti gli anni , la solita mattanza di animali domestici : uccisi o feriti cani, gatti, cavalli, capre… persino un pavone. E parliamo solo dei domestici…
Gli animali selvatici scomparsi si contano a milioni ( basta moltiplicare il numero dei cacciatori per le giornate di battuta , ……) , ma sopratutto come le cronache hanno raccontato , sono numerosissimi gli atti di bracconaggio che hanno colpito specie protette , in via di estinzione .
Le specie cacciabili in Italia sono 48 e ogni cacciatore ha la possibilità di cacciare un numero massimo di animali per ogni giornata venatoria (carniere giornaliero) e un numero massimo per stagione (carniere stagionale). Basandoci sul numero di cacciatori, che in Italia sono circa 570000 e sui carnieri (il registro del numero di animali uccisi durante una battuta di caccia) delle Regioni Veneto, Lombardia, Sicilia e Toscana, una stima dice che ogni anno possono venire uccisi legalmente 460 milioni di animali !
Una strage legalizzata terribile e non ha senso sentir parlare di limitare specie invasive come il cinghiale , poichè proprio i cacciatori sono stati responsabili del loro ripopolamento alcuni anni fa e adesso creando il problema , pensano di risolverlo a modo loro con un cortocircuito che fa contente le loro lobby e quella delle armi. Furbizia deplorevole .
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Stiamo parlando di un esercito di 570,000 cacciatori italiani e se i morti sono meno degli anni passati non è per loro responsabilità ma perchè associazioni come il WWF e tante altre si sono battute con fatica contro molte amministrazioni regionali per vietare la caccia ad alcune specie e limitare zone e giorni da dedicare a questo “sport” che sa di sadismo allo stato puro verso l’ambiente , già martoriato di suo per inquinamento , riscaldamento globale, plastica e tanto altro.
Fortunatamente alcune regioni hanno recepito le istanze delle associazioni ambientalistiche limitando la caccia in alcune zone e periodi riducendo quindi anche i conseguenti incidenti.
Questo è uno dei tanti commenti delle organizzazioni di caccia nel finale di stagione : “I cacciatori italiani nel periodo in cui è consentita l’attività venatoria, rigidamente regolata e sostenibile dal punto di vista scientifico, sono impegnati quotidianamente a tutela della biodiversità, gestendo territorio, ambiente e fauna, vigilando contro il bracconaggio, operando al servizio delle pubbliche amministrazioni a titolo gratuito in operazioni di controllo e ripristino ambientale.
Siamo insomma al paradosso dei cacciatori in difesa dell’ambiente (con avvallo scientifico ???? ) : vogliono forse pulirsi la coscienza e raccontarsi questa favola tra di loro , ma davanti al sangue ……di uomini ed animali è un pò difficile pensare (come in guerra ) ad imprevedibili effetti collaterali di questa portata ,…..mentre difendi l’ambiente . Incredibile balla.
Una favola definitivamente smentita anche dalla recente sentenza 7/2019 emessa dalla Corte Costituzionale che, pronunciandosi in relazione al calendario venatorio piemontese, di fatto chiarisce che alla caccia non può essere riconosciuto alcun valore positivo dal punto di vista della tutela dell’ambiente e degli animali selvatici, con buona pace dei cacciatori.
La legge dello stato Italiano dice che la fauna selvatica sia “patrimonio indisponibile dello Stato” (come stabilito dalla legge nazionale 11 febbraio 1992, n. 157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”) ed è quindi dovere degli amministratori pubblici, anzitutto, di tutelarla e conservarla nell’interesse dell’intera comunità, compresa quella sovranazionale cui gli animali appartengono.
Insomma quando uccidono animali annientano ciò che appartiene a tutti , anche a me , anche a tutti voi .
Possibile che per ottenere voti gli amministratori neghino l’amore per la propria terra e accettino come normale e fisiologico la morte di persone e animali ? Possibile che nessuno riesca a fermare questa strage sotto gli occhi di tutti ?
Cacciatori e industria delle armi. Un mix micidiale, che altera l’ambiente e uccide. Una vergogna nel 2019
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