Nella corsa alla distruzione di questo pianeta che l’uomo ha intrapreso esiste ultimamente un’ altra arma letale ,nascosta , ma pericolosissima che ogni giorno contribuisce di molto all’innalzamento del CO2 .
Ormai molti conoscono le monete virtuali in circolazione , le famose criptovalute tra cui il Bitcoin . l suo valore ha raggiunto incredibili record e come si sà davanti ad un arricchimento facile facile , molti si sono gettati all’inseguimento di questo vaso di pandora , e come tutte le bolle speculative da arricchimento dal nulla , senza produrre nulla , premia i più furbi e rovina gli sprovveduti.
Persone sensate capirebbero al volo che arricchimenti facili nascondono insidie molto pericolose e non potrebbe essere altrimenti visto che l’uso e valore di queste monete non sono regolate da enti / governi o banche ma solo dalla solita crudele legge della domanda offerta .
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E quindi tanti , purtroppo molti , si sono messi alla caccia del Bitcoin on line come una moderna corsa all’oro stile West . Purtroppo chi ha creato dal nulla questa criptomoneta ( un anonimo giapponese si dice ) , ha avuto un’idea di base che dire folle è poco : devi cercarla nel mondo virtuale scavando come in una miniera con difficilissimi calcoli algoritmici usando computers molto potenti che perennemente accesi consumano molta elettricità. Ma il problema è che per aver fortuna di scovare un Bitcoin non basta un computer , non ne bastano due o dieci ma se vuoi qualche risultato ne servono tanti tutti accesi , sempre on line giorno e notte . Pensate che in molti paesi del mondo ( Cina in prima linea ) esistono centinaia di gruppi organizzati che gestiscono centinaia di computer insieme e i consumi elettrici sono spaventosi .
Pensate che il consumo di elettricità è tale che In base a dati certi nel 2017 l’estrazione di Bitcoin è stata responsabile dell’emissione di 69 milioni di tonnellate di CO2. Addirittura i Bitcoin potrebbero essere responsabili da soli del raggiungimento dei 2 gradi in più nel 2050, se nulla cambia .
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I dati sono semplicemente sbalorditivi: si parla di un assorbimento pari a 71,12 terawattora all’anno.Il consumo di elettricita per minare il Bitcoin è superiore in un anno al totale di elettricità di nazioni come il Cile o La repubblica Ceca o quello che consumano 10 milioni di Italiani .l bitcoin è responsabile di circa lo 0,12 per cento del consumo mondiale di energia elettrica. Una sola transazione necessita di circa 981 kWh. Per avere un termine di paragone, basti pensare che il circuito di carte di credito Visa consuma 169 kWh per effettuare 100mila transazioni.Nel mese di gennaio del 2019 si prevede di arrivare a livello mondiale a quasi 125 terawattora.
Insomma la “zecca” del bitcoin è una bomba ecologica , siamo di fronte ad una bolla finanziaria che ne trascina con sé un’altra energetica ed ambientale dagli effetti devastanti .
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Non so se al Cop24 in Polonia questo problema sarà affrontato a livello governativo ( ne dubito ) e quindi la mia speranza che questa bolla speculativa si riveli per quello che è , cioè un grande abbaglio , e che quindi esplodendo ( come molti economisti prevedono ) possa far rifiatare il nostro pianeta , almeno fino alla prossima arma letale di futura perversa invenzione .
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