Allarme di Greenpeace per il Krill dell’ Antartide
Greenpeace ha pubblicato un rapporto negli ultimi giorni : ” Licence to Krill ” , che descrive in modo particolareggiato cosa stà avvenendo nei mari che circondano l’Antartide.
Voi tutti sapete cosa è il Krill : l’alimento primario per numerose specie marine ,vari crostacei che sono importanti organismi che compongono lo zooplancton, cibo primario di balene, mante, squali balena, pesce azzurro e uccelli acquatici , quindi l’anello principale della catena alimentare negli oceani.
L’uomo ha sempre usato il Krill per vari usi , come in acquacoltura o farmaceutica ma ultimamente,
Sapete ultimamente dove si può trovare il Krill ?
Sempre meno negli oceani e sempre più nelle case di molte famiglie con cani e gatti di compagnia , perchè è uno degli ingredienti principali per cibo in scatola di animali domestici e non solo ( integratori di Omega 3 ) .
Quindi la situazione che descrive Greenpeace è preoccupante perchè flotte di pescherecci cinesi , sudcoreani e norvegesi e giapponesi hanno individuato nel Krill antartico fonte di buoni e facili guadagni . ( solo i giapponesi ne pescano 200 mila tonnellate all’anno !)
Ovviamente stanno impoverendo il mare di questo importante alimento anzi per dire le parole esatte stanno saccheggiando l’Antartide di questo prezioso e importante alimento base della catena alimentare.
Meno Krill uguale meno pesce naturale ( non allevato ) . semplice equazione .
Quindi quando diamo a i nostri dolcissimi gatti il cibo in scatola , ricordiamoci che è cibo in meno per altre specie ( più indifese che i nostri animali domestici ) .
Il riscaldamento globale non aiuta in questo senso perchè la produzione di Krill sta già calando a causa dei cambiamenti climatici e quindi la pesca di questo prodotto stà ulteriormente aggravando la situazione .
L’Antartide è lontano da zone popolose e industriali , ed è quindi un continente che è ancora in gran parte incontaminato ma fino a quando se anche la fragile catena alimentare sarà alterata nei prossimi anni ?
Greenpeace propone di creare zone e riserve naturali dove la pesca del Krill sia vietata e per non desertificare l’ultimo dei continenti incontaminato.
Ma secondo voi questo fermerà chi ha grandi interessi economici nel sfruttare queste immense risorse naturali ?
Se l’industria va dove la porta il guadagno , questo è un mio pensiero ricorrente , anche noi nella nostra vita quotidiana possiamo fare qualcosa . I nostri dolcissimi animali domestici cosa mangiavano prima di cibarsi di Krill ?